LETTORI FISSI

Visualizzazione post con etichetta IMPRESSIONI. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta IMPRESSIONI. Mostra tutti i post

giovedì 14 marzo 2024

COPPIE










Su un filo, alte da terra, qualcuno osserva.
Due tortore dal collare scuro, tubano liete. 
La coppia è grigia, serena, consolidata. 
Scuotono il capo, guardando distanti
colori accesi, speranze e disinganni. 
*
Un palloncino rosso a lungo ha festeggiato
volando a zig zag 
poi schiavo del caso, s'è afflosciato
come un grande cuore stanco
nell'acqua grigia e torbida d'un solco arato.
*
Fiuta carezze un cane
al centro della strada, ostinato aspetta.
Ogni giorno la solitudine dai capelli bianchi
passa, si ferma e generosa dona affetto
meditando sapide verità che sparpaglia
tra sguardi indifferenti, schizzi di fango
e crocchette.
 

domenica 1 agosto 2021

L'antica

 





Il ritratto odora di muffa

lo sfondo è cupo

ma lei,  l’antica, ha un’aureola

e un dito che regge la guancia

riconoscimento dell’elite

delle finte rassegnate.

Lo sguardo ironico

sconfessa vecchie fragilità

solitudini, forse l’ amore vero

quell’ uno su tutti

che  l’ha resa deserta.

Io ravviso una somiglianza.

Forse il  lieve sorriso

il nascosto muoversi della lingua

quel suo incessante

sibilo di prigioniera

in ruoli troppo definiti…

5/7/2021

martedì 19 gennaio 2021

SENZA RESPIRI FORTI

 


Gennaio mi accompagna 

 in questa rinascita dall'alto

 il vento fra i capelli grigi

 ha il brusio dell’acqua.

 I morti camminano nel mio sangue 

 inspessito dalle maledizioni

 il passato diluito in  parole 

 è metallo scolpito  a fuoco

 che incrosta tenaci segreti.

 I ricordi  si fanno buoni

 senza respiri forti.

 Tra i sempre verdi, un nido, nascosto

 come dentro me l’ansia tenace 

 che  dissimulo agli altri.

 Uno scoiattolo fugge veloce al letargo. 

 La mia l'ombra cade rassicurante

 inesistente, confusa tra i sassi.


https://lemiecose.net/2021/01/16/carta-carbone-senza-respiri-forti-di-elisa-falciori/


venerdì 15 novembre 2019

L'UCCELLINO CIECO






uccellino cieco

Accoccolarsi nella mano che schiude una serratura
con ingenuità  scambiarla per un rifugio sicuro
confondere una massa grigia, (ombrello, ala?)
scrutare la pelle ricamata  di speranza  e poi fidarsi...

Solo un piccione cieco lo può fare
solo una vecchia  illusa lo può accogliere.

Nella zuppa autunnale si mischiano
improbabili risoluzioni, vedute ed equivoci.

Non c'è spazio per voli in diagonale
nel groviglio di toni grigi che scorrono nelle vene.
Si può solo deporre la tenerezza su un ramo alto,
guardare con meraviglia lo sbattere d'ali 
insicuro ma sincronico
di un povero uccellino di novembre
confuso dalla pioggia...






sabato 19 ottobre 2019

L'EREMITA



Di lui, dicono dormisse sulla roccia
ma il letto di sabbia ha ombre, impronte
e attorno  ci sono tonfi selvatici e  spinosi
urla di lupi e un ruscello
gorgogliante preghiere.

Una corda a nodi grossi mi aiuta a salire
l’ enorme pietra rotonda
fa scivolare indietro ogni vita.
C’è del calcare sulla roccia
e acqua piovana,  non certo lacrime.
L' assenza di conflitti è pura gioia o anestesia?


Ci si  sfinisce a volte
cercando di reinventarsi
alibi d’infinito e nuovi bisogni
come fosse il primo passo d’addio
alla meraviglia irripetibile di questo esistere...

La statua antica illuminata d’ocra e cava
ha occhi spalancati e sereni.
Non ha freddo
non ode preghiere
ignora emozioni e sorrisi.
E' flessa 
però i suoi occhi sono rivolti al cielo… 

16/10/2019

venerdì 15 febbraio 2019

granito

Granito


Qui intorno in apparenza, non c’è 
nessuno
ma io so che mille occhietti puntuti 
mi guardano
sono spilli conficcati 
nei miei movimenti
Sono volti 
incastrati nel pavimento

Nel silenzio della notte,  solo 

il  mio sangue scorre
un rombo e nella retina ho disegni fantastici
vischiose geometrie
il respiro è lento, la pelle calda, la lingua arsa
vorrei solo acqua
un equilibrio gradevole come una coperta liscia
si adagia su di me

Sazia di ciò che ho inghiottito, la 

fame è lontana.
ma una campana batte la mezza ora
e la divisione riappare,
il giorno diviso dalla notte
il letto da un posto vuoto
i  ricordi penosi di questo mio vivere rallentato
nel prima e nel dopo.

Solo con la volontà di un tocco

riavrò la luce, ma le dita ancora 
dormono…

domenica 26 agosto 2018

A mezza estate



Tra agosto e settembre
c'è un'aria tremula al mattino
le assenze sono più vive
e già si odono spari.

Settembre è ancora futuro
l'uomo  ancor più minaccioso
e resta invisibile.
La mia età ha cerchi concentrici
giri d'ape inferocita...


lunedì 16 ottobre 2017

ESALAZIONI DIMEZZATE (fantasia)


Esalazioni dimezzate
Murales di autore sconosciuto sett.2015

Al male inguaribile sgomenta la dolcezza
la vitalità animale.
Lascio il dolore insopportabile a terra
come nebbia esala sul mio corpo
che immobile respira piano
mentre in alto le stelle ammiccano col loro fuoco.

Esco fuori dal corpo senza rumore
E mi amo. E amo. Potrei farlo senza ostacoli
prudenza o veli
potrei diventare qualsiasi cosa
ora, notturna e diurna
vibrante e imperfetta, ma viva
pur così dimezzata...
Mutarmi in una metamorfosi folle
in falco, spezzare l’aria di cristallo senza ferirmi
e chiederti scusa, chiedere scusa al mondo
perché spesso io lo dimentico...

Potrei volando, entrare dagli occhi
insediarmi nel cane del vicino che danza
in circolo, cantando solitudini da tenore
ritrovarmi con un brivido di meravigliosa paura
in piccola carne di topo
o in affamato scarafaggio ripugnante

trasformarmi con una blasfema transustanziazione
in pane, sfamare la mia e altrui fame
ridere fino a sentirne l’eco sui muri insormontabili
qui intorno
sfidare me stessa e gettandomi, acqua sul fuoco
ritrovarmi in un uomo
nell ’uomo smemorato, indifferente
e solo... 
e poi riuscire a cambiarlo.
12/10/2015

http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=396454

mercoledì 11 ottobre 2017

TENTAZIONI



Un rombo di sottofondo si impone
dentro le vene  vibra  una  cascata

un piccolo rifiuto
sovrasta per un attimo
la sua aggregazione di gocce gelide
ma l'acqua scorre, ed è vertigine.

Ai lati della fune 
il mondo oscilla, tra il passato e l’oggi
sul ponte  di vecchie assi
che si modificano sotto i piedi

La grande voragine attira, e  sembra sorridermi
come  il peccato
il suo eterno senso immorale
che resiste e torce i visceri
impossibile camminarvi  a lungo.

Tra pareti grigie e l’abisso  verde cupo
se ne vanno scintille e certezze
dai miei occhi al cielo.
È tremenda la consapevolezza d’essere deboli.
***
La versione declamata da Rodolfo lettore








venerdì 6 ottobre 2017

mattini d'autunno





Mattini d’autunno silenziosi
agglomerati  di piume tacciono
intenti a scaldarsi 

i nostri giorni accorciati
vibrano nelle mani

nell’aria a metà giornata
mille soli pigolando in ritardo
ci parlano di gioie invecchiate.

Con un setaccio, cantilenando
movimenti ritmici
separo  sassi ed erbacce
resta soltanto terra buona

una polvere fina,
dove mani e piedi lasciano  orme profonde
il seme del prato nuovo attende l’acqua
il sole
ha terrore  delle pietre
come fosse memoria che falsa ogni cosa...

venerdì 16 giugno 2017

INTRICO


Nella spiaggia incolore
il tuo pelo copre l'intrico
d'ossa
carne rinsecchita ritorni
d'inverni freddi

il tuo odore intorno
calpestato
come la tua solitudine
a lato
il grande fiume scorre
non sa il  tormento
l'assenza e il suo conforto inutile

Cose sotterranee non dovrebbero
tornare in superficie

smuovendo l'acqua
si rimodellano istinti
la libertà terribile della coscienza.

Il male ha un fascino irresistibile

mercoledì 7 giugno 2017

NATURA MORTA




Eva Antonini - sculture

Il violino mostra l’esterno
pancia lucida e corde tese ristagnano
su un alto re.
Ascolto un brusio d’abisso
sul bisso che si illumina
La luce brilla anche sugli acini.
La vanità è sazia
nei fianchi il desiderio può placarsi.

L’ultimo dono d’una conchiglia rara
è un residuo di pelle fina.
Sul bisso
mele giallognole hanno occhi chiusi.
accenti circonflessi come foglie immobili
cadono su gherigli  vuoti…
lo sfondo è cupo
si accentuano chiaro-scuri
nel triangolo scaleno dell’inguine.

Con l’aiuto dei pugni chiusi
cancello impronte inquiete
pseudonimi,  censori d’eros
e altre prospettive sulla grandezza della memoria

Di chi potrei fidarmi ora? non dei corpi
non del mio corpo…

lunedì 1 maggio 2017

FALSI DI VETRO




All'andata sull'argine,  l'ombra mi segue
ma al ritorno
mi indica la strada.

Il mio rifugio nella geografia dei vivi
è così chiaro e solitario
che a volte accolgo lieta
lo strepito dell' argine ventoso
dove si sferza la realtà
e seccano foglie e fiori .

Nulla si ferma a lungo tra le braccia
ombre di grandi alberi
danzano geometrie imperfette.

In distanza la casa ha pareti di vetro
qualcosa si muove all' interno
ma fatti cento passi cade l'illusione
e  corpi falsi brillano lamiera.

Nella vecchia casa più nessuno
danza
quello che fu costruito
ormai è sconosciuto
   
Antiche pietre nel loro sgretolarsi
parlano   al nocciolo gigante
e alla vite abbarbicata
piangendo sulle regole del mondo...

giovedì 27 aprile 2017

ACQUE SUPERIORI (impressioni)



Rifulgono di sole onde
e colline fatte di nubi

Il paesaggio alto 
sull'orizzonte è di un  altro 
mondo
acque superiori.

Mi è  familiare il sollevarsi di 
vapori
l'assenza  di case
la fuga di ogni contorno
il conforto
dei dettagli  elusi. 

martedì 24 gennaio 2017

NEBBIA 2


Tra le nebbie del bosco
sagome alate oscillano pause
si stagliano certezze oscure
è intervallo il tuo silenzio
ormai trasformato in pietra.

Vi sono contorsioni di residui
al centro di una strana isola umida
dove radici immerse creano cerchi magici.
Ai confini speculari della pozza
si tuffano rami
nuotano lenti come  i miei ricordi
C’è una matrice di bassezza
in tutto quello che si è smarrito..

NEBBIA D'INVERNO




Nebbia d’inverno
Ecco è accaduto, di nuovo!
Il passaggio per il fiume non è più visibile
Il campo finisce  sotto un velo grigio.
Confini sfumati
compongono un  mistero femminile
Nella  nebbia armonizzante
c’è una lieve umidità dove tutto si appiana
speranze, delicati fili verdi
germogliano sorridendo
nascondendosi fra mille orme sfumate.


sabato 3 dicembre 2016

Amara visibilità primo dicembre 16


 1/12/16 -incendio alla raffineria di Sannazzaro (pv)


Bruciano
orizzonti e autunno.
rifulgono  nebbia
ali,  idrocarburi
giorni d' amara visibilità.

Per un’ora 
sfrigolando  impotenza luminosa
la raffineria abita in mille case.

In strada
lampeggia la paura
cercano conferme
donne e uomini
calcolando distanze e fraternità.
 
Tra i comignoli
sale una sconcertante offerta
forme di falco e ossigeno ucciso
fiamme rotonde
ignote sfide e larghezze di veleni.

Nell'azzurro  soffiano capelli neri
la terra accoglie
la fine mostruosa del catrame.
Il fumo  è protagonista
la valle in attesa di pace.

Scintilla il calendario
e solo il fiume che scorre coi ricordi
si fa beffe
delle nubi colme di ceneri
infide, basse e oscure…

domenica 21 agosto 2016

ESTEMPORANEA





Una sfera riempie il palmo
lo incurva e invita a un lancio
un battito ritmato, sonoro
che non sa staccarsi
da congruenze e chiodi.
Chi bussa?
Chi aprirà?
Intanto l'ombra si allunga
su chiusure
afferra inganni di libertà
e ricordi.

Lei ha sognato
agli angoli della primavera
cantando inverni...
http://rosannagazzaniga.scrivere.info/index.php?poesia=421219&t=Estemporanea

venerdì 19 agosto 2016

PASSAGGI






Nel tempo sepolto
passi che non risuonano
acqua che non geme.

A certe profondità
nessun seme
solo radici
lontane come reliquie...