Da bambina sfidando il gelo andavo per muschio.
Il più compatto in
adesione invincibile era sulle tegole, una distesa vasta vicino al cielo dalla quale
estrarre colori verdi e abbozzi d'
acqua.
Bastava poco allora per
giochi e desideri eternamente uguali.
Il coltello staccandolo ne conservava la forma, delimitava
un lago che a volte era uno specchio rotto
ed ero
felice, quando la neve intorno si
scioglieva in statue piccole e strane, e affascinata quando qualcuna quasi tutta nera dolorava pose
impossibili.
Ora nei discorsi
col tempo, sfumati da atmosfere rosse beneauguranti, ricordo volti,
abbracci e palpebre inzuppate d’ombre per germogli appuntiti tra radici scoperte e piene di nodi, ma il muschio ha
ancora piccoli fiorellini bianchi indomabili come la speranza...