foto: nel dipinto di William Blake il bosco dei suicidi con le Arpie dell'Inferno di Dante Alighieri
C'è un albero sempreverde sotto una pettinatura bianca dai boccoli arrotolati
con perfezione maniacale.
Dai rami pendono impacchettati piccoli doni.
L'acuto sguardo delle scelte li osservò a lungo e qualcuno fu colto, con stupita diffidenza.
La donna uccello non si lascia mai sorprendere e ingabbiare per sempre.
Dall'alto osservò identità liete di allargarsi in cerchi di vita, repliche di primavere somiglianti ad autunni, brezze tiepide dal rumore d'acqua.
Ma fu quando senti un grande respiro, quello che sopravvive alla vita che la donna uccello volò in basso presso il monumento ai caduti.
Volò lì, dove furono incise date di vita e morte, dove tutti furono chiamati con lo stesso nome
amore, amore, amore...
Era il tempo confuso d'ore luminose che riempivano un nido vuoto.
La donna uccello fu airone, falco, tortora.
Però da quando si ritrovò cuculo, da allora, non parlò quasi più, e non tornò più in cima.
"Hai sessantacinque anni passati, come puoi continuare a stare lì in cima?" (Italo Calvino)