LETTORI FISSI

martedì 17 settembre 2019

RITARDI





Inghiottendo ipocrisie
galleggerà l’ombra spezzata
dal fiume all’erba?
Quanto tempo servirà per alzarsi
uccidere, misurare tracce e distinguere
i morti soffocati dagli annegati
fra sabbia,  insetti, e giornali?
Quanto per sognare voli
quanto per camminare in acqua
lasciando impronte?
Fare un cenno d’amicizia
sedersi a un tavolo, odorare pesce
inghiottire vino e molluschi al limone
o rigirare gusci immaginando
perle paglierine si potrà ancora?
Si, svanirà il tempo sospeso di gocce velate
e di consigli per consolarsi.
Svanirà, perché al sole anche il dolore
riluce sul ciglio della strada.
Passerà anche l’estate pazza
l’autunno dominante e l’inverno mortifero.
E si vivrà ugualmente tra poveri famelici
e ventri sazi.
“Si può forse ritardare la primavera?” (*)

(*) l’ultimo verso è di Percy Bysshe Shelley


4 commenti:

  1. Barcos à deriva...caos antropológico.

    Um forte abraço Rosanna(!)

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  2. .....infine è sempre la speranza a darci la forza necessaria per sopravvivere in una dimensione di vita, raramente consona, alla sensibilità del nostro profondo...
    Versi molto apprezzati, un abbraccissimo, Rosanna,silvia

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    Risposte
    1. Grazie carissima, nel caos solo la speranza è luce! Un caro saluto e a presto.

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