Non è servito rinchiuderla
sbocconcellarla pian piano
convincerla che farsi divorare è utile
che il mondo è bello perché dopo la neve
è primavera.
No, lei così pessimisticamente
indifferente non ascolta, non chiede, non sa
se é più commestibile, l’amore o la paura.
Anche ora, anche ora lei parla sottovoce.
Bellezza dove sei? Tra gli alberi, tra gli aironi che pendono
Come grosse pigne scure, dove?
Non ti vedo più.
Nelle pieghe del tempo c’è solo un guinzaglio
che si allunga a dismisura
agganciato a un cane che urina debolezza
piroettando insistentemente
addosso ai muri, ai tronchi secchi
a fogli bianchi gettati in strada.
Vorrei farlo io, sai? Sciogliermi con disinvoltura
disintegrare tossine e risorgere leggera.
Io che ho una voglia pazza di sbriciolarmi in emozioni
ritrovarmi negli altri, e non vi riesco...
Una difficile apertura alle emozioni della vita, rimaste impigliate nel profondo
RispondiEliminadi sè stessi, con un disagio che si fa sentire forte....
Magnifica lettura di versi speciali
Un caro saluto, Rosanna,silvia
Itália... parte de meu coração ficou lá em Veneza...
RispondiEliminaGrazie infinite per avere apprezzato Silvia e Arnaldo!
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