PAURA A CENA
Tremo in nome e per conto
di una vita stampata
in fogli di neve
ho un brivido gelido,
vibro la fame di stabilità
l’ apparente perfezione;
sul viso gocce di dolore freddo
impallidisco
poi arrossisco.
Gli altri mi guardano, tutti!
Al centro dell’attenzione
di nuovo…
A cena gustando la
vita
uno schizzo scuro mi è arrivato addosso
fango, caffè
o sugo d’anima bruciato?
Si espande, macchia inatteso
penetra ogni fibra
investe la pelle
la inumidisce raffreddandola
mi insudicia.
Diventata ormai impresentabile
mi nascondo
mi arrabbio
ma poi mi scuoto
forse è solo l’abito ad essere sporco…
A volte non riusciamo a non far trapelare quel profondo senso di disagio che proviamo in alcune situazioni, scaturite da un particolare irrelevante, ma che agli occhi del nostro sè diviene importante e insostenibile....
RispondiEliminaBellissima lirica, buona settimana e un bacione, mia cara, silvia
Grazie Silvia, hai colto il significato di disagio e paura di essere giudicati per imperfezioni innate o acquisite...Un abbraccio e buona giornata a te.
EliminaCiao Rosanna, la tua lirica esprime sapientemente quel disagio, quelle paure che nascono da nostre interne insicurezze......
RispondiEliminaComplimenti per i tuoi versi che ho apprezzato molto.
Buona serata, Stefania
Grazie Stefy del graditissimo commento e passaggio! Buona settimana a te!
RispondiEliminarosanna g.
Una lirica che trasmette il disagio di mostrare la paura che ci sovrasta all'improvviso, sono momenti di sofferenza ma che per fortuna, ragionandoci sopra riusciamo pian piano a rasserenarci.
RispondiEliminaVersi che inducono a meditare sull'animo umano. Brava come sempre Rosanna per i tuoi scritti
significativi.
Buon inizio di settimana, un abbraccio!
Grazia Denaro
La tua attenzione mi gratifica moltissimo Grazia! buona giornata a te!
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