La polemica sterile di questi giorni, sull’omosessualità di un grande cantante scomparso da poco, mi fa riflettere su come –negli anni- si sia riuscito ancora una volta a travisare quello che davvero devasta la società, e il mezzo più idoneo da usare per rimediare a discriminazioni ancora in essere.
Forse saranno utili i gay pride a parere degli organizzatori, ma io credo che lo sbandieramento dei gusti personali –perché di libere scelte si tratta, come mangiare solo carne e rifiutare il pesce- alla fine non interessi più di tanto, e non provochi nulla, oltre al sorriso ironico o al senso di fastidio che scaturisce sempre, in tutti, davanti a qualsiasi esagerazione.
Quello che si stenta a comprendere, è che non è l’imposizione plateale di gusti che dovrebbero rimanere nella sfera privata, che abbatterà discriminazioni omosessuali, ma il cambiamento dei non valori, l’instaurare rispetto per il prossimo. E’ questo che dovrebbe essere insegnato, in prima battuta nella famiglia d’origine, e nella scuola dopo.
Un tempo questi valori erano dispensati a parole dalla chiesa, e a qualche scappellotto dalla famiglia, per perdersi poi nel gruppo giovanile, dove insorgeva e ancora oggi insorge, scherno e intolleranza.
E’ proprio nei gruppi, nelle aggregazioni, che andrebbe posto il problema. La scuola è il primo scalino per gli insegnamenti di questo tipo. Occorre insegnare educazione civica in modo massiccio e inculcare valori di tolleranza. Valori che sono ben esplicati dal cristianesimo, unica religione che rispetta il diritto alla dignità maschile o femminile, e che nell’istituzione del perdono, accoglie anche chi sceglie percorsi di vita diversi.
Il perdono cristiano è da intendersi come annullamento del senso di colpa che impedisce di vivere serenamente, non come scappatoia per usare a piacimento atteggiamenti e scelte in contrasto con il rispetto delle regole civili. Del resto, psichiatria e psicologia hanno ben compreso quanto sia devastante, e quale rimedi adottare.
Nella nostra società pur imperfetta, abbiamo un grande dono, gli insegnamenti di Cristo e quella grande istituzione che è la scuola. Facciamo in modo di farla funzionare e di esaltare l’individuo per il suo valore umano, non per quello che sceglie di mangiare e trasformare in rifiuto.
Per concludere c’è una bellissima canzone di Lucio Dalla, che vorrei tutti ascoltassero, dal sapore profetico o utopico, questo lo dirà il tempo.
Caro amico ti scrivo….e si farà l’amore, ognuno come gli va…
10/3/2012
Rosanna siamo nel 2012 e,purtroppo, ancora si fanno di queste discriminazioni. Non me ne frega niente se una persona è etero oppure omosessuale, guardo a ben altro e Lucio è stato un grande artista e un grande cantante che ci ha regalato bellissime emozioni...Ai tempi del fascismo e del nazismo gli omosessuali venivano portati nei campi di concentramento assieme a ebrei, zingari, matti e comunisti. E oggi? Ancora non si è capito che la persona vale per le sue qualità morali e non per le sue tendenze sessuali..
RispondiEliminaLa polemica è stata fatta proprio da chi -omosessuale- avrebbe voluto una esplicita dichiarazione di Lucio sulle sue tendenze private. Cosa che Dalla ha fatto velatamente, con discrezione che pure è stata capita, e non con la plateale dichiarazione -dal sapore quasi di sfida- che certuni vanno sbandierando.ciao!
RispondiEliminaI mezzi di comunicazione sfruttano le chiacchiere sui personaggi famosi solo, e sempre per vendere!
RispondiEliminaAssolutamente vero! Senza entrare poi, nel merito. E' giusto che finiscano queste discriminazioni e rinasca il rispetto per qualsiasi scelta personale, ma occorre partire dalla base, famiglia e scuola, e smetterla con cortei che fanno solo folclore, come il carnevale di Rio, per intenderci. Non provoca nessun tipo di rispetto, solo sorrisini!
EliminaSembra non debbano mai finire discriminazioni di ogni tipo e chiacchiere su qualsiasi persona, solo per il gusto di gettargli fango addosso e oscurare la sua immagine...soprattutto se si tratta di personaggi validi, che andrebbero ricordati con affetto, al di là delle loro scelte molto personali...
RispondiEliminaInfatti è il prodotto di una società individualista che ha perso la capacità di rispettare opinioni e gusti altrui. Lucio era un grande cantante e un grande uomo!
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