Dal 25 ottobre 2012 al 17 marzo 2013 a Palazzo Reale di Milano
si svolge una mostra che celebra il 17°
centenario dell’emanazione a Milano del famoso EDITTO DI COSTANTINO che fu un
prosieguo di quello emanato dall’imperatore GALERIO due anni prima, con il quale
si tollerava con indulgenza l’appartenenza al cristianesimo.
Nel febbraio 313 d.C., i due i due imperatori Costantino (I° il Grande) e Licinio, si
incontrarono in occasione del matrimonio tra Costanza sorella di Costantino e
Licinio Augusto d’Oriente.
Alcuni storici affermano che l’editto in realtà non
esista ma che ci furono solo alcune lettere esplicative scritte in seguito all’incontro, che perfezionavano
quello di Galerio .
Comunque è indubbio che L’imperatore Costantino –lungimirante- smise di perseguitare la
chiesa perché comprese che il collante -la fede in Gesù- che univa popoli così
diversi, era un potere nel suo potere
e gli avrebbe consentito di governare il suo vasto impero.
Con l’editto di Milano si assicurava al cristianesimo e a
tutte le altre fedi religiose, la libertà di culto in tutto l’impero romano.
Il simbolo fu il Chrismon, formato dall’incrocio delle due lettere
iniziali del nome di Cristo (Xi e Rho), raffigurato su monete e su oggetti
preziosi e d’uso comune in tutto l’Impero.
La fede in Gesù unificava popoli diversi costituiti da
schiavi, contadini, nobili, soldati. Nel decreto del 313, diede ai cristiani la libertà di professare
liberamente la religione dando al movimento, l’incarico dell’assistenza sociale
verso i poveri, la trasmissione di valori etici, e ai vescovi, la facoltà di affrancare gli
schiavi. Ottenne così che la massa dei contadini e degli schiavi protestasse di
meno. Inoltre anche la Chiesa poteva chiedere la decima sulle sue proprietà.
3/2/13
Davvero interessante e significativo, il dire di questo tuo post, che apre la mente a nuove informazioni, che talvolta risultano sfuggenti ai più....
RispondiEliminaUn abbraccio,silvia
Grazie Silvia, la storia insegna molto e quando viene dimenticata si affacciano verità distorte...
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