All'andata sull'argine,
l'ombra mi segue
ma al ritorno
mi indica la strada.
Il mio rifugio nella geografia dei vivi
è così chiaro e solitario
che a volte accolgo lieta
lo strepito dell' argine ventoso
dove si sferza la realtà
e seccano foglie e fiori .
Nulla si ferma a lungo tra le braccia
ombre di grandi alberi
danzano geometrie imperfette.
In distanza la casa ha pareti di vetro
qualcosa si muove all' interno
ma fatti cento passi cade l'illusione
e corpi falsi
brillano lamiera.
Nella vecchia casa più nessuno
danza
quello che fu costruito
ormai è sconosciuto
Antiche pietre nel loro sgretolarsi
parlano al
nocciolo gigante
e alla vite abbarbicata
piangendo sulle regole del mondo...