Un rombo di sottofondo si impone
dentro le vene vibra una cascata
un piccolo rifiuto
sovrasta per un attimo
sovrasta per un attimo
la sua aggregazione di gocce gelide
ma l'acqua scorre, ed è vertigine.
Ai lati della fune
il mondo oscilla, tra il passato e l’oggi
sul ponte di vecchie assi
che si modificano sotto i piedi
La grande voragine attira, e sembra sorridermi
come il peccato
il suo eterno senso immorale
che resiste e torce i visceri
il suo eterno senso immorale
che resiste e torce i visceri
impossibile camminarvi a lungo.
Tra pareti grigie e l’abisso verde cupo
se ne vanno scintille e certezze
dai miei occhi al cielo.
dai miei occhi al cielo.
È tremenda la consapevolezza d’essere deboli.
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La versione declamata da Rodolfo lettore
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La versione declamata da Rodolfo lettore
Di fronte a incredibili immagini della natura, siamo soliti osservare il viaggio della nostra vita e le nostre debolezze, e per un attimo, sembra
RispondiEliminasovrastarci un senso di profonda fragilità interiore
Versi significativi molto piaciuti e apprezzati
Un forte abbraccio poetessa
Grazie Silvia per esserti soffermata sulle mie riflessioni...un abbraccio e a presto.
EliminaAncora versi bellissimi e che fanno pensare!Termini dicendo:"E' tremenda la consapevolezza di essere deboli"Come non ritrovarsi nei tuoi versi.Ti auguro una lieta giornata,Amica cara,Beppe
RispondiEliminaGrazie infinite Beppe per il tuo apprezzamento! A presto e buona serata.
EliminaIl passato ritorna con i suoi ricordi che attraggono ancora, accendendo emozioni che fanno ancora male ed hanno tuttora presa sull'io disorientato. Splendida lirica. Brava come sempre, un abbraccio Rosanna.
RispondiEliminaGrazie per l'apprezzamento, carissima Grazia! Un caro saluto e a presto.
EliminaTragica e suadente allo stesso tempo. Poesia straordinaria
RispondiEliminaGrazie a te Daniele, generoso e gentilissimo! Buona Domenica
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