LETTORI FISSI

mercoledì 7 giugno 2017

NATURA MORTA




Eva Antonini - sculture

Il violino mostra l’esterno
pancia lucida e corde tese ristagnano
su un alto re.
Ascolto un brusio d’abisso
sul bisso che si illumina
La luce brilla anche sugli acini.
La vanità è sazia
nei fianchi il desiderio può placarsi.

L’ultimo dono d’una conchiglia rara
è un residuo di pelle fina.
Sul bisso
mele giallognole hanno occhi chiusi.
accenti circonflessi come foglie immobili
cadono su gherigli  vuoti…
lo sfondo è cupo
si accentuano chiaro-scuri
nel triangolo scaleno dell’inguine.

Con l’aiuto dei pugni chiusi
cancello impronte inquiete
pseudonimi,  censori d’eros
e altre prospettive sulla grandezza della memoria

Di chi potrei fidarmi ora? non dei corpi
non del mio corpo…

4 commenti:

  1. Momenti in cui ci si sente diversi, imprigionati in nuova
    dimensione di vita, che ci fa sentire lontanti da passioni
    e desideri irriquieti, tramutati in pacata serenità....
    Così ho sentito, questa tua, carissima amica mia
    Buona notte e un pensiero profondamente positivo, silvia

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  2. Sembri quasi essere tu la natura morta, un corpo ed un'anima spenti per una delusione, forse l'ennesima, ma alla fine un rigurgito poderoso di lotta di voglia di combattere ristaglia nei tuoi ultimi versi come una potente brezza di speranza e di rinascita nonostante a contrastarla sembra esserci quel quesito finale al quale però forse quella brezza saprà dare risposta.

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  3. Grazie Silvia e Daniele per l'attenzione alla mia riflessione...a presto e buon fine settimana. Riesco a scrivere a sprazzi ho il pc che si surriscalda...

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  4. Un che di smarrimento in momenti in cui si riflette scoprendosi cambiate nei pensieri e nei desideri più reconditi, ciò che prima faceva parte del nostro io adesso viene respinto nei pensieri riflessivi che mi pare di leggere in questa poesia. Ma possono essere momenti negativi che passeranno e con essi i brutti pensieri. Sempre brava ad esprimere il tuo sentire. Un caro saluto Rosanna, Grazia!

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