La sete
di poesia piange paradigmi d’uomo
vibra
tracce d’anima la preghiera
nella
spoliazione
l’odore
lungo della paura
scuote
uomini spenti
annientati
dall’indolenza statica dei divieti.
Cresce
sulle sconfitte la parola
e crea
il Santo
il mondo
guarda le sue sbarre e lo ama
Dei
giovani la sete di lealtà
d’uomini
offuscati
l’odore
lungo di giuramenti brutali.
Appartiene
ai giovani la sete di giustizia
alla
storia immortale il nome dei santi
Ashraf, Raif,
Waleed e molti altri…
Sulla
strada di un mezzogiorno abbagliante
piume di
colombe insanguinate da credo feroci.
Nel vento tracce, solo tracce d’uomini
veri.
Una dimensione problematica d'esistenza, ove tracce di profondo
RispondiEliminamalessere creano forme d'indicibile violenza e credo offuscati
da plagi insormontabili, in cui non esistono vie d'uscita
Sempre profondo il tuo poetare, un abbraccio cara Rosanna
Grazie Silvia, sei sempre gentilissima. A preso e buona giornata.
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