Di un
buco hanno detto fosse abitazione
pareti
sprofondate nel fango
perimetri
tracciati di nuovo
focolari
di sasso
qua e là
qualche pietra ritenuta angolare
ha
smosso l’immaginazione…
Sulla
collina al riparo di una roccia
una
grande buca un tempo fu casa
dove
uomini e animali si scaldavano
dove si
consumavano pasti e amplessi
sussurri
e grida
e il
mare fuori mugghiava alto.
Ora
rigettata in basso
guardo
la roccia violata
da
chiodi e corde, dal free-Climbing,
e arrampicate
in solitaria…
Il mare
s’è ritirato
come una
lumaca nel guscio
a trecento Chilometri.
Beffardo,
ha lasciato solo
dentiere
di squali, conchiglie
monete
di scambio.
Trasformata
in parete mi mimetizzo
nel muro
espongo pietre a braccia conserte
ma chi l’ha
costruito?
Io o gli
altri?
Le
pietre hanno disegni, vaghe figure,
rune?
Il
sentiero per raggiungere le rovine
si
smarrisce nel bosco tra i castagni
è
spinoso, alto e instabile.
Immagini intense e dettagliate della natura, che non sempre, con le loro peculiarità, incoraggino
RispondiEliminal'immaginazione a pensieri costruttivi....
Lirica particolare nei suoi toni, molto apprezzata
Buon giovedì, poetessa e un abbraccio,silvia
Grazie carissima per la tua presenza! A presto è buona serata
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