Tardi ti amai bellezza,
cosi antica e cosi nuova, tardi ti amai.
tu eri dentro di me, ed io ero fuori
li ti cercavo.
Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue
creature.
Tu eri con me ma io non ero con te
mi tenevano lontano da te le tue creature
inesistenti se non esistessero in te.
Mi chiamasti e il tuo grido sfondò la mia sordità
balenasti e
il tuo splendore dissipò la mia cecità
diffondesti la tua fragranza e respirai
e anelo verso te
gustai e ho fame e sete di te
mi toccasti, ed arsi dal desiderio della tua pace.
dalle Confessioni di S.AGOSTINO
Un articolo toccante, che si posa, per la sua intensità, sulle pieghe dell'anima
RispondiEliminaGrazie, Rosanna, buona serata e un abbraccio,silvia
Grazie a te Silvia, quando ho letto questo brano, mi si è sciolto qualcosa dentro...così ne ho fatto un video.
EliminaCiao Rosanna, ci ricordi una delle "confessioni" più drammatiche del grande Agostino, forse ci prepari alla Quaresima... Comunque: buoni giorni di fine Carnevale!
RispondiEliminaGrazie Luigi, no non volevo ricordare la quaresima, ma solo un attimo di una forte emozione quando lessi questa riflessione...A presto, buona domenica a te.
EliminaSempre quis ter as obras completas de Santo Agostinho e São João (de la cruz).
RispondiEliminaNão há nada tão magnânimo.
Grazie Arnaldo! Un caro saluto e a presto!
EliminaUn bel pezzo che ci aiuta molto a farci riflettere sulla bellezza dell'anima.
RispondiEliminaUn abbraccio
Vero Cettina, parole profondissime che entrano nel cuore. A presto, grazie della visita.
EliminaUn riflessione molto bella, parole e attimi di suggestiva intensità che toccano pieghe dell'anima. Grazie. Buona giornata a te, Stefania
RispondiEliminaGrazie della visita Stefania, vedo solo ora. a presto e buona domenica
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