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domenica 3 febbraio 2013

L'EDITTO DI COSTANTINO














L’EDITTO DI COSTANTINO
Dal 25 ottobre 2012 al 17 marzo 2013 a Palazzo Reale di Milano si svolge una mostra che  celebra il 17° centenario dell’emanazione a Milano del famoso EDITTO DI COSTANTINO che fu un prosieguo di quello emanato dall’imperatore GALERIO due anni prima, con il quale si tollerava con indulgenza l’appartenenza al cristianesimo.

Nel febbraio 313 d.C., i due i due imperatori  Costantino (I° il Grande) e Licinio, si incontrarono in occasione del matrimonio tra Costanza sorella di Costantino e Licinio Augusto d’Oriente.

Alcuni storici affermano che l’editto in realtà non esista ma che ci furono solo alcune lettere esplicative  scritte in seguito all’incontro, che perfezionavano quello di Galerio .
Comunque è indubbio che L’imperatore Costantino  –lungimirante- smise di perseguitare la chiesa perché comprese che il collante -la fede in Gesù- che univa popoli così diversi,  era un potere nel  suo potere  e gli avrebbe consentito di governare il suo vasto impero.
Con l’editto di Milano si assicurava al cristianesimo e a tutte le altre fedi religiose, la libertà di culto in tutto l’impero romano. 

Il simbolo fu il Chrismon,  formato dall’incrocio delle due lettere iniziali del nome di Cristo (Xi e Rho), raffigurato su monete e su oggetti preziosi e d’uso comune in tutto l’Impero.

La fede in Gesù unificava popoli diversi costituiti da schiavi, contadini, nobili, soldati. Nel decreto del 313,  diede ai cristiani la libertà di professare liberamente la religione dando al movimento, l’incarico dell’assistenza sociale verso i poveri, la trasmissione di valori etici, e  ai vescovi, la facoltà di affrancare gli schiavi. Ottenne così che la massa dei contadini e degli schiavi protestasse di meno. Inoltre anche la Chiesa poteva chiedere la decima sulle sue proprietà.
3/2/13



2 commenti:

  1. Davvero interessante e significativo, il dire di questo tuo post, che apre la mente a nuove informazioni, che talvolta risultano sfuggenti ai più....
    Un abbraccio,silvia

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  2. Grazie Silvia, la storia insegna molto e quando viene dimenticata si affacciano verità distorte...

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