Quei rami protesi
nudi, dalle dita monche
senza più linfa che gocciola
giganti mozzati
dalla stupidità dell’uomo
che sperava di modellare l’alto pino
sovrastante lo sfacciato biancore
della casa pretenziosa;
sembrano mani giunte
preghiera ai corvi
che nemmeno si posano.
Nessun volo può più umettarne
le foglie
sparse sulla terra
come pungenti lacrime
lui, non conoscerà l’ingiuria del tempo.
E’ lontano lo svelto correre
degli scoiattoli e il litigio dei merli
solo la tenace edera
avvolge l’avvilito tronco
in un abbraccio mortale
a suggerne l’ultimo respiro…
L'agonia del pino - Poesia di rosanna gazzaniga (Natura)
Versi dai toni assai amari, su immagini della natura, martoriate dalla superficialità dell'uomo...
RispondiEliminaPoesia di rara bellezza, molto apprezzata
Grazie Silvia, adoro la natura e mi colpisce sempre il suo dolore privo di voce...
RispondiEliminaversi ben stilati che mettono in evidenza come spesso ci si dimentica che la natura è un bene prezioso da conservare con cura.
RispondiEliminaA presto... un abbraccio
Grazie Vilma del passaggio e del commento molto gradito!
EliminaBella poesia..intensa. Troppo spesso ci si dimentica quanto importante sia rispettare la natura..per quello che ci può dare..e ci trasmette se solo tendiamo l'orecchio e l'occhio.
RispondiEliminaComplimenti ancora..versi che ho apprezzato molto.
Buona giornata, Stefania
Grazie Stefyp per l'apprezzamento. E' un pensiero scritto dopo che due stupendi pini sono stati potati, come si vede nell'immagine. La casa ora è visibile, ma non è viva...
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